A CANZONE DI ACHILLE, 8.5/10

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 Ciao giovani lettori e lettrici del Liceo Fanti!

Il primo libro letto quest'anno è stato la canzone di Achille di Madeline Miller.

Questo libro
concede qualche ora di sollievo dalle preoccupazioni quotidiane. Lo stile scorrevole, sia pure a volte interrotto da lunghe descrizioni, permette l'apprezzamento di questo prodotto che si prefigge l'obiettivo di raccontare nuovamente la storia di Achille e Patroclo, di come si siano conosciuti da ragazzi e siano diventati adulti insieme. Sono vicende che già si conoscono, ma che tuttavia sono rese nuove e più moderne grazie principalmente a due accorgimenti: la narrazione dal punto di vista di Patroclo e l'approfondimento della sua relazione sentimentale con Achille, che sempre si era cercato di far passare in sordina.

Tuttavia, il romanzo spesso fatica ad avere un impatto emotivo determinante sul lettore, che nonostante si lasci trasportare dagli intrighi orditi dagli dei e dagli uomini, alla conclusione della lettura si sentirà quasi frastornato.

L'impostazione stessa del romanzo, narrato in prima persona da Patroclo, crea l'aspettativa di un approfondimento psicologico del personaggio di Achille, uno dei più misteriosi della letteratura, la quale però non viene mai soddisfatta. Achille è la carismatica eroica figura di riferimento di Patroclo, che fin da subito viene descritto come una persona fragile e riservata; il suo amore per Achille eleva quest'ultimo immediatamente ad un livello più alto, e i tentativi di descrivere la natura umana dell'eroe sono vani, poiché la voce narrante stessa lo considera più di un uomo. La speranza di una rappresentazione a tutto tondo del personaggio viene quindi delusa, riproponendo ancora una volta Achille come il semidio che, prendendo la decisione di andare a Troia, sceglie la sua parte divina sacrificando quella umana. La struttura stessa del personaggio originale preclude perciò la possibilità di immedesimarsi in lui, rendendo difficile la caratterizzazione profonda di questa figura. Forse scegliendo il punto di vista di Achille, invece di quello di Patroclo, si sarebbe avuto un risultato più soddisfacente.

Sicuramente nella stesura del romanzo è stata percepita una grande responsabilità nel narrare nuovamente vicende così importanti, ma nel complesso il libro è piacevole e leggero, facendo entrare a contatto con facilità il lettore con la cultura greca, descritta con una naturalezza che dà la sensazione di seguire i personaggi all'interno dei palazzi, degli accampamenti, delle battaglie. Consigliato per calarsi in una dimensione della vicenda omerica sotto una luce diversa, più leggera e familiare.

 

di Asia Vacondio, grande membro del gruppo di lettura,

al prossimo libro!😊

 



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